Oggi compio 40 anni e, come tanta gente, ho sempre visto questo giorno come lontanissimo nel tempo.
Invece, eccomi qui, nel mezzo del cammino della mia vita (o quasi)… impegnata a festeggiare, dopo averne passato il 70% nel caos più totale.
Non amo parlare di me, della mia vita privata molto privata, ma chi mi conosce sa quanto sia complicata e quanti problemi ho avuto negli ultimi 15 anni.
Ho vissuto i miei 20 anni come se fossero divisi a metà, prima spensierati e pieni di sogni. Poi, a concretizzare quei sogni e a soffrire. Non auguro a nessuno un decennio del genere a livello psicologico… con il cuore talmente in tumulto da provare dolore fisico.
I miei 30 anni sono stati invece focalizzati sul mio lavoro, a creare a pazza tutto ciò che mi passava per la mente, li ho impiegati per rialzarmi, reinventarmi, realizzarmi, perdermi e trovarmi più volte.
Lascio alle mie spalle un decennio di insonnia, solitudine (circa), stress, paure ma anche di gioie. Ho avuto grandissime soddisfazioni a livello lavorativo, di amicizie e altro.
E ora, non posso fare altro che domandarmi come sarà l’inizio di questa fase “anta” della mia vita.
Questo prossimo decennio che inizio da sola, completamente sola, un po’ stanca, parecchio distaccata/fredda, disillusa e diversa. Ormai, piena di cicatrici che ancora bruciano di tanto in tanto.
Le gioie e tutto il resto hanno comportato sacrifici che hanno decisamente modificato i miei piani iniziali. Ero quella che si vedeva sposata a 29/30 anni e con una famiglia numerosa, dopo aver trovato un uomo un po’ decente. Invece, non è accaduto, di uomini un po’ decenti non ne ho incontrati (o che mi convincessero/piacessero a tal punto da fare certe “follie”) e i miei unici figli sono ora dei felini… però, va bene lo stesso.
La mia è una famiglia alternativa, ma sempre famiglia è. Ho una bella casa, un lavoro che amo e una vita soddisfacente della quale alla fine non posso proprio lamentarmi. Spaccarmi il culo è servito, anche se a discapito di alcuni piani da ragazzina piena di sogni.
Potevo fare di più di tutto quello che ho fatto, da sola? No.
Alla fine, è bene ricordare che non importa raggiungere la perfezione nei dettagli ma la serenità. Ai dettagli si può sempre pensare quando si trovano cinque minuti liberi.
Bisogna sempre guardare oltre, verso la felicità.
Pertanto, lo faccio anche oggi anche se in preda ai dubbi sul futuro e ringrazio di cuore per i tanti auguri ricevuti!
Un abbraccio,
Aura